Oro usato che farne quando non piace più?

spirale OROChe cosa fare se si possiedono degli oggetti in oro usato e non si avverte più il bisogno di tenerli? In questi casi la miglior soluzione è quella di vendere i propri articoli: gli oggetti in oro infatti possono fruttare delle somme molto interessanti, di conseguenza se si è disposti a liberarsene, magari perché non piacciono particolarmente dal punto di vista estetico o semplicemente perché non hanno alcun valore affettivo, si ha modo di venderli in modo semplice e soprattutto all’insegna della massima sicurezza e nel pieno rispetto della legalità.
Per vendere degli oggetti in oro è necessario rivolgersi a dei compro oro, ovvero delle attività regolarmente autorizzate che si occupano proprio di acquistare direttamente dai privati degli oggetti realizzati in vari metalli preziosi, includendo anche quelli in argento.
Se si vogliono vendere degli articoli in oro usato di qualsiasi tipologia è importante aver chiaro come funziona questo mercato, cerchiamo dunque di fare chiarezza in modo che il consumatore possa effettuare tali operazioni in modo consapevole e assicurandosi il maggior guadagno.
Anzitutto bisogna sottolineare che il valore di un oggetto in oro dipende da aspetti oggettivi, non dalla sua estetica o dal brand che lo ha prodotto.
Per conoscere il valore di un oggetto in oro usato bisogna considerare in primis due aspetti: la quantità di oro in esso contenuta e la sua purezza.
La purezza dell’oro si esprime in carati ed è sostanzialmente un dato che indica quante unità della lega metallica sono effettivamente realizzate in oro.
L’oro con cui sono realizzati i gioielli, infatti, nella grande maggioranza dei casi non è oro puro, ma è appunto dell’oro che va a formare delle leghe con dei metalli di differente tipologia.
L’oro puro è quello che vanta ben 24 carati, e si tratta fondamentalmente dell’oro custodito in lingotti, di quello che viene comunemente definito oro da investimento.
Se si possiede un oggetto in oro e si è intenzionati a venderlo è dunque importante considerare questi due aspetti, i quali devono essere rapportati alla quotazione ufficiale di questo metallo prezioso.
L’oro ha una quotazione ufficiale che è valida a livello internazionale, e non si tratta di un dato stabile dal punto di vista temporale: la quotazione dell’oro viene infatti aggiornata due volte al dì tramite un processo che prende il nome di Fixing, di conseguenza è soggetta a fluttuazioni.
Prima di vendere un oggetto in oro è dunque bene informarsi autonomamente circa questo dato, e tale operazione è tutt’altro che complessa: per verificare questo dato basta collegarsi a un sito Internet autorevole ed aggiornato in modo costante, ad ogni modo la quotazione ufficiale dell’oro può essere controllata senza problemi anche all’interno di un esercizio di compro oro.
Nonostante come visto il valore di un articolo in oro sia oggettivo, può accadere che diverse attività di compro oro propongano una cifra leggermente differente per il medesimo oggetto, e ciò è dovuto al fatto che le varie aziende del settore praticano differenti spread.
Alla luce di questo dunque è un ottimo consiglio quello di richiedere una valutazione a più compro oro della propria città, orientandosi verso quello che assicura la cifra più elevata.
L’unica condizione è ovviamente quella che il compro oro a cui ci si è rivolti sia regolarmente autorizzata e che rispetti tutti gli iter previsti dalla legge.
Alla persona che presenta uno o più oggetti in oro viene richiesto di compilare e di firmare una serie di moduli, allo stesso tempo è necessario fornire i propri documenti di identità.
Ogni vendita deve dunque essere tracciata per evitare che i compro oro possano divenire in qualsiasi modo un’opportunità per i malviventi, di conseguenza vale assolutamente la pena di perdere alcuni minuti prima della vendita per evitare, ad esempio, che si possano vendere oggetti recuperati tramite un furto.
Il pagamento da parte dell’esercente è immediato ed avviene in contanti, ovviamente entro i limiti fissati dalle vigenti normative antiriciclaggio: per le somme superiori a 500,00 €, infatti, il pagamento va effettuato tramite modalità tracciabili quali assegno o bonifico bancario.