Rottama il tuo oro vecchio

oro usatoLa crisi economica degli ultimi anni non è stata certo indolore per molte famiglie e l’esigenza di far fronte a piccoli o grandi problemi di liquidità, magari solo per saldare qualche bolletta arretrata, ha indirizzato molte persone a liberarsi dei propri gioielli preziosi in oro.

La via più semplice da seguire per rottamare il proprio oro usato si è rivelata quella di rivolgersi ai tanti negozi compro oro che, proprio sull’onda della crisi stessa, sono nati in ogni città.

Per gli operatori del settore dell’oro usato, insomma, proprio il momento di grande difficoltà ha creato vere opportunità di lavoro come, probabilmente, non è ultimamente accaduto in nessun altro settore. D’altro canto, però, va sottolineato il fatto che proprio grazie ai negozi compro oro molti soggetti in difficoltà hanno risolto i loro problemi economici, a volte dati da spese extra, senza incidere sul bilancio familiare.

In una visione più ampia, quindi, si può dire che questi esercizi hanno contribuito non poco a tamponare una situazione di vera emergenza sociale in un momento in cui neanche istituzioni statali o finanziarie si sono rivelate in grado di farlo.

Al di là di ciò, la lettura del fenomeno ha suggerito degli interventi legislativi volti a disciplinare un settore, come quello della compravendita dell’oro usato, aventi il duplice scopo di combattere sia il riciclaggio sia lo sfruttamento delle persone in difficoltà.

Fatta salva la buona fede della maggior parte degli operatori del settore, è indubbio infatti come chi decida di rivendere i propri oggetti d’oro usati debba farlo in tutta sicurezza e senza rischiare di favorire delle attività illegali.

Il commercio dell’oro usato avviene oggi nel rispetto di regole più stringenti che in passato anche se, nella maggior parte dei casi, i negozi compro oro operano in tutta legalità. Uno dei primi passi che qualsiasi persona deve fare, prima di rivolgersi ad un compro oro, è quello di assicurarsi che si tratti di compro oro autorizzato.

Difatti, è bene sapere che per operare nel commercio dell’oro da investimento è necessaria un’autorizzazione della Banca d’Italia. Non si tratta in questo caso di stabilire o meno la serietà del negozio, ma un fatto ancora più semplice e netto: un negozio autorizzato è legale, uno non autorizzato non lo è.

Allo scopo sul sito della Banca d’Italia è possibile consultare l’elenco dei punti vendita autorizzati al commercio dell’oro da investimento. Al riguardo, tra l’altro, è fatto obbligo al compro oro di segnalare sul proprio sito web il numero di autorizzazione, mentre l’autorizzazione stessa deve essere ben visibile presso il punto vendita fisico (solitamente è appesa su di una parete).

Una volta all’interno del negozio, poi, è bene sia assicurarsi che l’operatore rispetti l’obbligo di richiesta (e di registrazione) dei documenti d’identità di coloro che depositano gli oggetti d’oro, sia che rilasci opportuna documentazione di carico o di vendita al termine della transazione.

Come esistono questi piccoli accorgimenti per assicurarsi di trovarsi di fronte ad un punto vendita autorizzato e che tutto si svolga nel rispetto della legalità, ne esistono altri grazie ai quali è possibile invece garantirsi un giusto guadagno dalla propria vendita.

Un negozio compro oro onesto, solitamente, stimerà gli oggetti preziosi usati in base a dei parametri che hanno come riferimento la quotazione ufficiale dell’oro. Ovviamente essi tratterranno un margine, ma entro certi limiti il loro prezzo sarà comunque onesto. Ma per poter essere in grado di valutare questo, è opportuno conoscere alcuni meccanismi del mercato dell’oro.

La quotazione ufficiale dell’oro viene fissata al tavolo del fixing al Bullion Market Association di Londra 2 volte al giorno. È abbastanza ovvio come questa non sia la quotazione dell’oro contenuto negli oggetti che diverse persone portano presso i negozi compro oro.

Nella capitale londinese viene infatti stabilito il prezzo ufficiale dell’oro 24 carati, cioè dell’oro puro, che il mercato conosce essenzialmente sotto forma di lingotti.

L’oro usato, detto anche oro lavorato, non è puro in quanto formato da alcune parti d’oro e da altre parti di leghe costituite da altri metalli. L’oro 18 carati, ad esempio, è quello che definisce l’oro che viene usato solitamente in gioielleria e sta ad indicare che su 24 parti totali di lega 18 sono d’oro, mentre le restanti 6 sono costituite da metalli non nobili.

Un altro modo per definire la purezza dell’oro è il titolo, che sta ad indicare quanti millesimi di grammi d’oro sono presenti, ogni 1000 grammi totali di lega, in un oggetto prezioso: l’oro 18 carati dell’esempio precedente definisce un oggetto prezioso titolo 750.

Ma ciò che risulta veramente interessante è il fatto che nei siti specializzati, compresi quelli degli stessi compro oro, le quotazioni dell’oro vengono riportate suddivise per caratura.

Conoscere questi dati (come appena detto, il prezzo dell’oro può essere visto su diversi siti online, mentre la titolazione, o caratura, si trova solitamente impressa per punzonatura sull’oggetto prezioso all’interno di un rombo), unitamente ad altri, come il peso anche approssimativo degli oggetti preziosi per i quali è sufficiente una normalissima bilancia domestica, è molto importante. Ovviamente è necessario scorporare il peso di eventuali pietre incastonate e altre parti non in oro, come cinturini di pelle ecc. Una volta ottenuto il peso, sarà sufficiente inserirlo nell’apposito campo, digitare la caratura per farsi un’idea di quanto si ricaverà, in contanti, dalla vendita prima ancora di recarsi presso il negozio fisico e, di conseguenza, anche prevenire brutte sorprese.