Il recupero dei metalli preziosi, siano essi l’argento, l’oro od i più rari platino e palladio è sempre stato presente in tutte le civiltà ove le stesse abbiano raggiunto un minimo di conoscenze tecnologiche tali da permetterlo. La difficoltà di trovare tali metalli, di estrarli e lavorarli hanno sempre facilitato un loro riutilizzo attraverso la rifusione dei medesimi e successiva nuova lavorazione per trarne nuovi oggetti o nuovi utilizzi.
Ecco dunque che si è utilizzato l’argento per realizzare posate, soprammobili, oggetti d’arte oppure monete e lamelle disinfettanti ed anti-microbiche (questo anche nell’antichità); l’oro è stato utilizzato per creare principalmente oggetti preziosi da indossare, oggetti d’arte o nell’industria delle protesi dentarie, anche se oggi è largamente utilizzato nel settore dell’informatica (in componenti elettronici di uso comune anche se in quantità infinitesimali) o dell’aerospaziale. Il platino ed il palladio hanno un costo talmente elevato che invece sono utilizzati principalmente per la realizzazione di oggetti d’arte, d’orologeria haute-de-gamme e per i gioielli, tutto questo in quanto essi rappresentano materiali preziosi di cui la Terra ha bassissima presenza.
A tutt’oggi, anche a seguito della incessante crisi economica che perdura in larga parte del mondo “industrializzato”, Stati Uniti d’America ed Europa in testa, la vendita di questi materiali preziosi per essere rifusi e riutilizzati rappresenta una nuova fonte di reddito, sia esso di natura aziendale (dato da chi apre un’attività di raccolta dello stesso) oppure sia esso di natura saltuaria e quindi di reddito di sopravvivenza (per coloro che invece sono costretti a vendere l’oro che possiedono per monetizzare del denaro). La via più veloce è sicuramente quella di vendere i propri oggetti d’oro al cosiddetti “compro oro”; ovvero negozi specializzati nella compravendita di metalli preziosi (oro ed argento in particolare), raccolti sotto le diverse forme.
Essi peseranno il materiale portato dopo aver determinato che tipo di materiale prezioso è e di che tenore si tratti. Il pagamento avverrà in base pertanto a queste tre caratteristiche: tipo di materiale prezioso e sua quotazione “pura”, peso e quantità di materiale presente nella lega (tenore del metallo prezioso). In questi negozi la contropartita della vendita del materiale prezioso è la sua monetizzazione in denaro contante.
Vi è la possibilità di portare i propri gioielli od oggetti in metallo prezioso anche presso i gioiellieri o cambisti, questi solitamente perseguono due vie: nella prima si comportano come un compro-oro tradizionale e pagano il metallo come già esposto ma ad un prezzo meno conveniente dei compro-oro stessi, questo perchè essi preferiscono di gran lunga effettuare una permuta con gioielli od oggetti preziosi presenti nel proprio magazzino, in questo caso infatti è quasi sempre possibile spuntare una valutazione della propria merce meno vantaggiosa rispetto ai compro-oro stessi inoltre non si ottengono per l’appunto denari in cambio, bensì nuova merce preziosa.
Esiste un’altra possibilità anche per coloro che non vogliono monetizzare il loro investimento ma che hanno voglia di cambiare stile od oggetti preziosi o magari cambiare tipologia di investimento (ad esempio si cambia un lingotto d’oro con monete d’oro di corso legale o valore numismatico oppure si portano dei gioielli di vecchia fattura per cambiarli con altri di fattura più moderna).
Di diverso accesso sono invece le aziende specializzate nel recupero dei metalli preziosi dai prodotti informatici od elettronici. Esse non lavorano a contatto con il pubblico bensì raccolgono tali materiali e li lavorano alla ricerca dei preziosi materiali recuperandoli da altre aziende, tipicamente dalle aziende informatiche o dai soggetti che per legge sono obbligati al ritiro dei prodotti tecnologici, in poche parole esse recuperano tutti i prodotti da quei soggetti che riscuotono per conto dello Stato il contributo RAEE. Dopo una loro attenta analisi ed una vagliatura dei prodotti, queste aziende procedono alla lavorazione per estrarne in particolare l’oro ma non solo, con le quotazioni elevate che ha raggiunto, molto spesso diventa assai redditizio il recupero anche del solo rame presente in maggior quantità nelle schede elettroniche e nei circuiti stampati stessi. Se si ha necessità di monetizzare il consiglio migliore è comunque quello di affidarsi a intermediari conosciuti e di cui si abbia fiducia al fine di non incorrere in soggetti poco affidabili e di dubbia moralità che potrebbero anche valutare meno il materiale loro conferito.